Con la pandemia si consolidano e si amplificano nuove visioni e condizioni di vita e di lavoro.
In certi casi obbligatoriamente si stravolgono degli spazi di casa che magari erano pensati per altro e si deve riuscire a creare simbiosi con gli eventi in maniera nuova.
La luce è sempre protagonista del benessere.
La luce genera l’identità degli spazi di una casa al contrario dei luoghi di lavoro che hanno criteri specifici.
Muovendosi nello spazio si deve percepire l’effetto visivo della luce a disposizione e si deve muoverla e muoversi per definirne il miglior utilizzo fruizione fino alla rivelazione del giusto equilibrio nello spazio tutto e nello specifico nella postazione di lavoro.
Si inizia sempre dalla luce naturale.
Si da armonia al tempo e allo spazio quando queste non vanno in contrasto con gli occhi e nelle azioni, difficile prescindere dai punti tecnici della casa per quanto riguarda linee corrente e comunicazione.
Inutile dire che un monitor ad esempio non debba riflettere alcuna luce che risulterebbe molto affaticante.
Nel tempo dei video/incontri è necessario per altro anche curare la luce che casca sul soggetto tipo evitare sorgenti di luce forte o diretta e gestire bene gli spazi del campo inquadrato.
Una luce per ogni funzione.
Cosi dovrebbe essere scelta e vissuta, senza mai andare in contrasto con le altre “funzioni” luminose della stanza.
LUCE AMBIENTE – generalmente indiretta mirata al relax
LUCE SERVIZIO – è una luce mirata di assistenza all’azione
LUCE PUNTUALE – ad esaltare caratteristiche architettoniche e d’arte
Equilibrio biologico.
Definizione di interazione con il ritmo circadiano, è l’esposizione alla luce naturale a preservare la nostra integrità interattiva e di ricarica.
L’utilizzo di una stanza diventa fondamentale.
E` molto facile stressare gli occhi nel leggere o nell’utilizzo di un monitor.
Bisogna fare in modo che la luce intorno sia sufficiente e non produca forti sbalzi luminosi e quella di utilizzo non affatichi.
Entra in ballo prepotentemente anche il colore delle cose, che nella psicologia visiva (memoria visiva) è mediamente espressa in rapporto ad una luce diurna di circa 5000K (equivale alla luce di un cielo azzurro alle 10 di mattina in una giornata di sole)
E` importante tenerne conto, altrettanto importante è proteggere i nostri occhi dalle fonti di luce forti e concentrate.
Ricordiamoci sempre, il rispetto per la natura ci salverà e la relazione con essa la mattina e la sera ci favorisce ogni predisposizione verso l’interazione nella giornata.
Nella nostra memoria il tempo è profondamente segnato dalla luce giornaliera, ecco perché bisogna curare/adeguare la luce interna a quella esterna almeno come “colore” e variare le luci con gli orari del giorno fino al buio continuando con una luce “ambiente”.
Diverse ricerche “Karen Dawe – neuroscenziata” hanno stabilito quanto influisca la luce con il muscolo ottico, fino a constatare il bisogno per un over 65 del quadruplo del quantitativo di luce nei confronti di un venticinquenne.
Il risultato non deve far sottovalutare o sopravvalutare anche le caratteristiche delle persone che vivono gli ambienti.